sabato 6 ottobre 2007

sabato 8 settembre 2007

lunedì 6 agosto 2007

venerdì 26 gennaio 2007

Manifesto Venturofuturista

L'opera (artistica lo si lasci dire a chi abbia bisogno di certezze o di illusioni, che sono poi la medesima cosa) appellabile come

VENTUROFUTURISTA

deve rispondere ai seguenti dogmi:



Essere prodotta con precognizione mentale del prodotto finito, ovvero NON contenere al suo interno ALCUN intervento di post-produzione del materiale, in altri termini deve essere prodotta come traduzione dell'istante stesso o della sucesione di istanti finiti in cui si manifesti la necessità espressiva. Esistere come serie di ATTI compiuti sul mezzo espressivo prescelto predeterminati dall'autore. Ogni successiva rielaborazione che non rientri nella mera conversione di formato o di eliminazione del rumore di fondo e da considerarsi come un allontanamento dal FINE ULTIMO

FINE ULTIMO dell'opera deve essere la TOTALE FUSIONE dell'aure con il MEZZO ESPRESSIVO da lui scelto, di natura transitoria oppure no.
Utopico o ucronico che sia tale principio deve essere considerato come FORZA VETTRICE risultante da qualsivoglia intento creativo ulteriore.

TECNICHE e MODALITA' con cui tale tensione si cerca di svolgere in LAVORO devono essere RESE PUBBLICHE ad appendice dell'opera quali PREMESSE METODOLOGICHE, così come anche una descrizione dei TEMPI e dei LUOGHI (virtuali o meno) in cui sia avvenuta la genesi dell'opera.

Essa deve essere in ultima istanza alla stregua di un ESPERIMENTO COMUNICATIVO rispondente ai dettami della REITERABILITA' GALILEIANA

I materiali così prodotti devono essere considerati BENICOLLETTIVI in qualità di mezzi di produzione intellettiva nelle menti dei SOGGETTI RICEVENTI, deve essere pertanto possibile ed incentivato il riutilizzo di tali materiali da CHIUNQUE ne faccia richiesta o ne esprima la volontà a patto che venga CITATA la FONTE e che il materiale ULTERIORMENTE PRODOTTO risponda a questi STESSI DETTAMI.

lunedì 22 gennaio 2007

Riflessi, rifletti


setting ambientale per una maggiore compartecipazione: musica, daft punk- homework, luce solo quella del (am)monitore.

Viviamo solo di riflessi, immagini illusorie poiettate a distanze più o meno infinite.
A prescindere che questa possa probabilmente essere un aggiramento della teoria di campo unificato, ritengo che anche nel contingente tale dimensione ontologica riesca ad avere dei macro effetti fenomenici (quando capite ciò che ho scritto spiegatemelo pure a me!)

La musica che ascolto non è altro che una trasduzione eletroacustica con corrispondenza circa lineare di una perturbazione in un mezzo elastico che con opportune tecniche viene tele-trasportata nel tempo-spazio, in pratica potrebbe pure non essere l'immagine reale di quanto voluto dagli autori, non li ho mai incontrati e non ho la certezza che sia come loro l'avevano immaginata.

La cultura e più in generale tutti i processi comunicativi non sono altro che una trasmissione di informazione che viaggia su reti non localizzate crono-topologicamente.

Questo mio messaggio appare ontologicamente a voi come un flusso fotonico proveniente da una matrice di fosfori opportunamente eccitati da un flusso elettronico, ma non ho alcuna garanzia sull'introdizione di errori sistematici o casuali.

Viviamo in un mondo verosimile, non vero, ma essendovi sempre cresciuti lo assumiamo quale postulato....dovessimo "realmente" venire proiettati nel medio evo o nel rinascimento i primi eventi sensoriali che desterebbero la nostra attenzione (eventi elettrochimici neocorticali) sarebbero il silenzio e la puzza, solo con molta fortuna vedremmo cavalieri in armatura o artisti impegnati in chissà quale opera (o qualsiasi altro ente archetipico risieda nella mente alla voce medio evo o rinascimento).

I maiali quando vengono uccisi emettono un grido molto stridulo che chi lo ha sentito dicono sia tremendo, poi ci si abitua, dicono, (desensibilizzazione di pattern neuronali), ma per me il maiale è al supermercato che vive in comode scatole polimeriche, bello pulito e silenzioso, l'unico modo per farlo stridere è strofinare tra loro due di queste scatole (che la materia sia più furba di noi e provi a rammentarci qualcosa?).

Tutto quanto oramai siamo convinti di conoscere è mediato da processi in cui non possiamo intervenire e che non possiamo neppure riprodurre galileianamente per verificare la concordanza dei risultati, eppure tutti voi sapete che in Iraq c'è una guerra, che l'economia va male e che.....che ....che ...che...che....

in passato alcuni movimenti contro culturali gridavano "NO FUTURE", quel futuro è adesso.....è rimansto solo il no......o NO!?

"RIDI PAGLIACCIO!"


"Esiste una sconfitta che non è mia, ma è dell'epoca in cui vivo"...........

Purtoppo il nichilismo ritengo sia BORGHESE.....non posso o non voglio rassegnarmi al fatto che:

NON si possa fare nulla,
CHE l'unica nostra libertà sia nell'autodistruzione.

"la libertà è la coscienza della necessita"....reminesenze scolastiche (ne resterà uno solo?!), ma di cosa davvero ho bisogno?

Mangiare tre volte al giorno, un tetto sotto al quale dormire, cagare, pisciare, scopare ogni tanto o in alternativa farmi una sega "ogni tanto" ( le utime sopratutto non si escludono a vicenda).

nulla di questo mi manca, ma perchè, ancora, non sento libero?

Sbaglio nelle premesse o semplicemente le conclusioni sbiadiscono in una retorica ed adolescenziale autocommiserazione?

Riproviamo:
I(r)O sono LIBERO!!!
I(r)O sono felice!!!! (già la maiuscola si dispare.....)
I(r)O.........
.........
.........

. (PUNTO, tutto questo mi appare a rilettura eufemico se non grottesco...sguaiato sicuramente, "scusatemi sono un cialtrone")

Appunti di viaggio circa un oriente disorientato


"celo padano plumbeo"

una nebbia tale che il bus non mi ha visto ed è andato dritto ( o frose ero troppo brutto), non si vede oltre cinque metri in pieno centro, pare di essere soli con se stessi ed il propio contingente...anzi lo siamo propio.

Navigo in solitaria per città semideserta, mi isolo anche acusticamente ed il tutto diviene surreale. la mia rutine è tale che per avere un qualcosa di imprevisto mi ritrovo ad impostare lo shuffle nel lettore Mp3!!!


Prime impressioni:

qui bevono tutti troppo.
"ed è un dato di fatto" il Roipnol fà un casino in queste condizioni, ritengo che la lucidità, strettamente intese, sia un miraggio...ma io dovrei solo tacere in tal senso


Ulteriori osservazioni:

Sono tutti una manica di fasci, senza scherzare. Eppure altri (neuro)viaggiatori mi assicurano che non è sempre stato così, che un tempo lo spettro comunista s'aggirava senza tema alcuna per queste lande...eppur....si move...s'è mosso ed ora albergano solo diffidenza e pregiudizio.
certo bisogna inquadrare meglio la situazione, non fare di tutta l'erba un fascio (meglio sarebbe l'erba coi fasci...concimandola con le ceneri...), capire che queste sono sempre state terre povere e che da solo cinquanta anni si sono ritrovati ricchi e da solo quindici vivono i fenomeni immigratori moderni, pur tuttavia nonostante tutti siano comprensibili, nessuno è giustificabile!

Eppoi il fatto della "lingua" friulana!!!!!!!
non come da noi che i cartelli il dialetto e italiano li fanno solo qualche giunta della lega, qui ci credono per davvero! M'è pure capitato di assistere a conferenze di neurobiologia in friulano!, ho avuto bisogno delle cuffie col traduttore! al cinema, alla tv, alla radio fanno spot con l'intento di pomuovere l'uso del friulano!
mi ritrovo clienti che mi parlano in friulano e devo chiedere loro di ripetere in italiano!...insomma il tutto è davvero comico, e si ride per non piangere al pensiero che tutto questo è in realtà una precisa scelta politica fatta da governi di entrambe le fazioni per tenere buono il popolino e far passare sui loro corpi i processi di unificazione europea, se poi si pensa che tutto questo è fatto propio coi fondi della UE.....

Tirando le somme però quì non è che si stia troppo male, anzi, la vita costa qualcosa meno, la gente non è "acetusa" è ti lascia abbastanza tranquillo, solo ogni tanto mi piacerebbe trovare qualche compagno di viaggio in questa mia "traversata"